sabato 22 ottobre 2011

Le prime due lettere sono quello che conta....AMici, AMore.


Sarebbe tanto più facile aprire una finestra sui miei pensieri ed invitarvi a guardare dentro, ma pochi sarebbero in grado di vedere ed occorrerebbe comunque una spiegazione. Quindi tanto vale scriverne e sperare che molti leggano.

Mi sveglio all’improvviso; sono stati ridotti i giri del motore, ha rinforzato il vento. Esco in coperta, le mie mani sono già sulla scotta. Issiamo il Genoa, si spenge il motore: silenzio, acqua, vento.

Di risvegli così ne ho avuti così tanti e tanti ne avrò; il migliore dei risvegli.

Compare Daniele, i capelli ovunque, una merendina in mano e il suo sorriso salato.

Roberto ride.

Paola prepara il caffè.

Mezzogiorno o mezzanotte?

Non importa in mezzo al mare!

Ho usato parole tuonanti e frasi auliche nell’esprimere i miei sentimenti, le ho usate prima di incontrare il mare. Poi la grande acqua ha semplificato il mio sentire e il mio scrivere: thalassa il mare come cura.

Cura dell’orgoglio e del delirio di potenza, cura dell’anima e del sentire, cura dei sogni che possono divenire realtà. Cura.

Con il mare sono così sana che gli altri mi credono malata!

E poesia, poesia pura e semplice senza bisogno di parole difficili e metrica complessa.

Antonio tiene banco e fa ridere tutti. E’ attaccato al timone come un polpo, non lo lascerà per ore.

Enrico finalmente va a dormire; la sua barca è in buone mani!

Paola ha preparato una minestra calda, la mangio avidamente e il mio cuore trabocca di gratitudine; Daniele esce avvolto dal piumone e da bravo cucciolo di mare ne fa una scorpacciata.

Angelo racconta le sue avventure e tutti ridono; poi ci lascia dormire e tutti gli sono grati.

L’amico di Roberto parla del suo mondo di boschi ed è bello. Belli i suoi lupi e le sue volpi.

Il tempo è una convenzione, l’arrivo un punto sulla carta.

Vi voglio bene; GRAZIE.

venerdì 21 ottobre 2011


Romantici e stanchi,

dubbiosi sul prima

e sul dopo;

a cui solo il colore

di un tramonto, sussurrerà

un possibile domani.

Certi e decisi

solo sul presente.

Sicuri come le loro bandiere

preda del vento

che dominano, e blandiscono

quando non possono dominare.

Allegri e sempre (un po’) ubriachi

-a terra-

silenziosi e cupi

in mezzo al mare.

Scrutano l’orizzonte

con pensieri, che dagli occhi

fuggono lontano.

Senza calze e due stracci

e sfidano orgogliosi l’inverno.

Ma sanno che c’è sempre

un sud, un sole caldo

a portata di mano:

MARINAI.

MARINAI 22-XI-98